Un giorno un ladro entra nella piccola capanna di Ryokan. Questi possiede solo una coperta che usa sia di giorno che di notte per coprirsi. È l'unica cosa che possiede.
Ryokan è sdraiato, ma non sta dormendo, quindi apre gli occhi e vede entrare il ladro. Prova per lui una grande compassione perché sa che in casa non c'è nulla. "Se il poveretto mi avesse informato prima, avrei potuto mendicare qualcosa dai vicini e tenerla qui in modo che potesse rubarla. Ma ora che posso fare?"
Notando che nella capanna non c'è nulla, comprendendo di essere entrato nell'abitazione di un monaco, il ladro fa per andarsene. Ma Ryokan non riesce a trattenersi. Dà al ladro la sua coperta.
Il ladro dice: "Che fai? Sei rimasto nudo. È una notte molto fredda!".
Ryokan risponde: "Non preoccuparti per me, ma non andare via a mani vuote. Mi sono goduto questo momento, in cui mi hai fatto sentire un uomo ricco. Di solito i ladri vanno nei palazzi degli imperatori. Col tuo entrare qui, anche la mia capanna è diventata un palazzo. Anch'io sono diventato un imperatore. Questo è solo un dono per te, per esprimere la mia gioia".
Persino il ladro si sente triste per lui e gli dice: "No, non posso ricevere questo dono perché tu non hai nulla. Come passerai la notte? Fa molto freddo, e sta peggiorando ancora!"
Ryokan allora dice con le lacrime agli occhi: "Tu continui a ricordarmi la mia povertà. Se potessi, afferrerei la luna piena per poterla dare a te".
No hay comentarios:
Publicar un comentario